Lucy è il nome con cui viene comunemente identificato il reperto A.L. 288-1, scoperto nel 1974 in Etiopia, consistente in centinaia di frammenti di ossa fossili che rappresentano il 40% dello scheletro di un esemplare femmina, il primo scoperto, di Australopithecus afarensis.
L'Università di Cambridge, in questi giorni, ha pubblicato uno studio nel corso del quale è stata interamente ricostruita, in 3D, la struttura muscolare di Lucy, dimostrando come questo esemplare fossi in grado di camminare bipede e con le ginocchia dritte, caratteristica prettamente umana.
Chiamata così per il classico dei Beatles “Lucy in the Sky with Diamonds”, Lucy è uno degli esemplari più completi mai portati alla luce di qualsiasi tipo di australopiteco, con il 40% del suo scheletro recuperato.
Lucy è il nome con cui viene comunemente identificato il reperto A.L. 288-1, scoperto nel 1974 in Etiopia, consistente in centinaia di frammenti di ossa fossili che rappresentano il 40% dello scheletro di un esemplare femmina, il primo scoperto, di Australopithecus afarensis. Risalente a 3,2 milioni di anni fa, questo ominide era effettivamente in grado di camminare in posizione eretta.
Questa ricerca è stata condotta dalla dottoressa Ashleigh Wiseman, del McDonald Institute for Archaeological Research dell’Università di Cambridge, pubblicato su 'Royal Society Open Science'. Nello specifico, Wiseman è stata in grado di modellare in 3D i muscoli delle gambe e del bacino del famoso esemplare. La studiosa è riuscita ad utilizzare i dati open source pubblicati solo recentemente sul fossile di Lucy, allo scopo di programmare un modello digitale dei suoi muscoli.
La ricercatrice ha potuto, con la mole di dati che è riuscita a recuperare, ricostruire ben 36 muscoli per ogni gamba, la maggior parte dei quali avevano una dimensione maggiore in Lucy e occupavano uno spazio maggiore nelle gambe rispetto agli esseri umani moderni (74% in Lucy, circa il 50% nei normali essere umani moderni Sapiens). Per esempio, si è visto che i muscoli principali dei polpacci e delle cosce di Lucy erano più del doppio di quelli degli esseri umani moderni, poiché il nostro rapporto grasso-muscoli è molto più alto.
Questo il commento della dottoressa Wiseman in merito alla struttura muscolare di Lucy: "La capacità di Lucy di camminare in posizione eretta può essere conosciuta solo ricostruendo il percorso e lo spazio che un muscolo occupa all’interno del corpo. Siamo gli unici animali in grado di stare in piedi con le ginocchia dritte; i muscoli di Lucy suggeriscono che era abile nel bipedismo al pari degli umani evoluti, e che forse era anche a suo agio sugli alberi”.
Le parole di Ashleigh Wiseman (pt. 2)
L’habitat dell’Australopithecus afarensis erano praterie aperte e boscose, ma pure foreste più fitte, nell’Africa orientale, dai 3 ai 4 milioni di anni fa. “Queste ricostruzioni dei muscoli di Lucy suggeriscono che sarebbe stata in grado di sfruttare efficacemente entrambi gli habitat” ha concluso Wiseman.