SCIENZA

La scienza ha scoperto un nuovo modo per salvare la barriera corallina dai cambiamenti climatici

L'aumento delle temperature del globo comporta un aumento anche delle temperature degli oceani, oltre che del loro inquinamento dovuto all'attività dell'uomo. Ormai da anni si osserva come le temperature dell'acqua stiano lentamente uccidendo le barriere coralline di tutto il mondo.

L'acqua calda provoca il distacco delle alghe che ricoprono i coralli, quelle che donano il tipico colore brillante. Una volta staccate le alghe, i coralli diventano improvvisamente bianchi e poi muoiono. Moltissime sono le barriere coralline del mondo ormai morte e irrecuperabili.

Alcuni ricercatori italiani, ora, potrebbero avere scoperto un nuovo metodo a base di curcuma per salvare i coralli dalla decolorazione e quindi dalla morte.

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La morte delle barriere coralline
L' aumento delle temperature del globo comporta un aumento anche delle temperature degli oceani, oltre che del loro inquinamento dovuto all'attività dell'uomo. Ormai da anni si osserva come le temperature dell'acqua stiano lentamente uccidendo le barriere coralline di tutto il mondo. L'acqua calda provoca il distacco delle alghe che ricoprono i coralli, quelle che donano il tipico colore brillante. Una volta staccate le alghe, i coralli diventano improvvisamente bianchi e poi muoiono. Moltissime sono le barriere coralline del mondo ormai morte e irrecuperabili.
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Un nuovo studio sulla curcuma potrebbe aprire nuove strade
I ricercatori dell'Istituto Italiano di Tecnologia e Università Milano-Bicocca, in collaborazione con l’Acquario di Genova, hanno pubblicato uno studio su 'Acs Applied Materials and Interfaces' che riguarda la curcuma, la quale potrebbe davvero contribuire a salvare le barriere coralline dalla distruzione e dalla morte.
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Lo sbiancamento delle barriere coralline
L'aumento delle temperature degli oceani provoca il distaccamento delle alghe dai coralli. Le alghe sono quelle che donano i colori brillanti ai coralli, e il loro distacco provoca la morte di tutta la barriera. Purtroppo, ad oggi, sostengono gli autori dello studio, "non esistono interventi di mitigazione efficaci per prevenire tutto questo senza mettere in pericolo l’habitat marino che circonda questi ambienti ricchi di vita ma fragilissimi".
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La ricerca italiana
Dunque, cosa hanno fatto i ricercatori? Hanno estratto una molecola dalla curcuma, la curcumina, ed è stata somministrata in maniera controllata applicando un biomateriale a base di una proteina che deriva dal mais, sviluppata dagli stessi ricercatori per essere sicuro per l’ambiente. Il test è stato eseguito all'acquario di Genova, replicando i 33°C delle temperature dei mari tropicali.
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I risultati della ricerca
Tutti i coralli che non avevano ricevuto la curcumina hanno perso il loro colore, come succede ora nei mari tropicali. Invece quelli trattati con questa speciale molecola sono rimasti inalterati e hanno mantenuto il colore.
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Depositata una domanda di brevetto, le parole dei ricercatori
Per questa tecnologia è stata depositata una domanda di brevetto. Queste le parole del primo autore dello studio, Marco Contradi, ricercatore dell’IIT e di Università Milano-Bicocca: “Il prossimo passo è l’applicazione in natura su larga scala”. Simone Montano, vice direttore del MaRHE Center (Marine Research and Higher Education Center), ha invece affermato: “L’utilizzo di nuovi materiali biodegradabili e biocompatibili capaci di rilasciare sostanze naturali in grado di ridurre lo sbiancamento dei coralli rappresenta una novità assoluta, credo fortemente che questo approccio innovativo rappresenterà una trasformazione significativa nello sviluppo di strategie per il recupero degli ecosistemi marini”. 
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