CONSIGLI DOMESTICI

Giornata Mondiale della Prevenzione dell’Annegamento: i consigli dell'OMS per evitare incidenti

Lo scorso 25 luglio è stata la Giornata Mondiale della Prevenzione dell’Annegamento, proclamata con una risoluzione dell'Assemblea generale Onu nel 2021 e si celebra ogni anno nel mondo.

Questa giornata serve "come un'opportunità per evidenziare l’impatto dell'annegamento sulle famiglie e sulle comunità e per offrire soluzioni salvavita per prevenirlo”, ricorda l'OMS.

La stessa organizzazione, in occasione di questa importantissima giornata, aveva diramato una lista con alcuni consigli pratici per evitare il più possibile incidenti di questo tipo. 

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La Giornata Mondiale della Prevenzione dell’Annegamento
In occasione della Giornata Mondiale della Prevenzione dell’Annegamento del 25 luglio, l'OMS ha reso pubblico alcuni dati sugli annegamenti negli ultimi anni. I numeri ufficiali parlano di 236.000 persone morte per annegamento ogni anno, per un totale di circa 2,5 milioni di morti nell'ultimo decennio. Gli incidenti sono principalmente  in mare aperto, nei fiumi ma non sono da sottovalutare anche piscine alte pochi centimetri. Le vittime più frequenti sono i bambini tra uno e 4 anni, seguiti da quelli di età compresa tra 5 e 9 anni.
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Altri dati dell'OMS sugli annegamenti
Stando ai dati dell'Oms, gli annegamenti hanno un impatto del 75% sui decessi durante le piene dei fiumi, che anche a causa del cambiamento climatico stanno diventando sempre più normali. L’annegamento, aggiunge l'ONU, è tra le maggiori cause di decesso in bambini, ragazzi e giovani in generale fino a 24 anni. Parlando per grandi numeri, l’annegamento è la terza causa di morte per lesioni accidentali considerando tutto il mondo. Il 90% dei decessi avvengono nei Paesi più poveri.
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I consigli dell'OMS
Proprio in occasione della Giornata Mondiale della Prevenzione dell’Annegamento sopra citata, l'OMS ha diramato una lista di sei misure di prevenzione per ridurre al minimo il rischio di incidenti. Il primo consiglio, fondamentale, è iscrivere i bambini a corsi di nuoto fin dalla tenera età, e in generale insegnargli a nuotare bene prima in piscina. La capacità di nuotare bene è importantissima per i bambini, molto di più che dotarli con braccioli e ciambella salvagente, dato che non sono assolutamente delle misure salvavita.
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Sorvegliare sempre i bambini 
Che siano nei pressi di stagni, fiumi, spiaggia o vasca da bagno, i bambini hanno sempre bisogno della supervisione da parte di un adulto, in modo da poter immediatamente rispondere alle eventuali grida d’aiuto. Questa dovrebbe essere una regola abbastanza ovvia, ma evidentemente non per tutti è coì.
Di WHOhttp://www.who.int/about/licensing/emblem/en/ - Open Clip Arthttp://www.who.int/about/licensin
Promuovere corsi di salvataggio e rianimazione
Sempre l'OMS cerca di promuovere la partecipazione della popolazione a corsi di pronto intervento, salvataggio in mare e rianimazione sul posto. Infatti, è dimostrato che la sopravvivenza dopo l'annegamento migliora se la rianimazione cardiopolmonare viene eseguita appena la persona viene tolta dall'acqua.
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I giubbotti di salvataggio
Una delle altre linee guida dell'OMS è indossare sempre il giubbotto di salvataggio, che ci si trovi su un motoscafo, una barca a vela, una canoa o un canotto. Anche se si sa nuotare, le basse temperature di certi luoghi potrebbero impedire ai muscoli di funzionare e dunque annegare. Inoltre, nuotare con tutti vestiti addosso, o sotto un forte stato di shock, è veramente difficile. Questo dispositivo, a differenza dei braccioli, è un vero e proprio salvavita.
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Verificare le condizioni meteo
Ovviamente qui non si parla di piscina, ma soprattutto di escursioni in barca. Importantissimo consultare giornalmente il bollettino meteo diffuso dalle varie capitanerie di porto, in modo da essere sempre informati sulle perturbazioni nella zona. Inoltre, sempre per le escursioni in barca, andrebbe sempre controllato che tutti i dispositivi di sicurezza siano presenti e in perfette condizioni.
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Le misure di sicurezza individuate dall'ONU
Anche le misure individuate dall'ONU per prevenire gli annegamenti vanno dall'installazione di barriere al fornire luoghi sicuri lontano dall'acqua, come asili nido, per bambini in età prescolare. Ma anche insegnare il nuoto, addestrare le persone al salvataggio e alla rianimazione, definire e far rispettare norme sicure sulla navigazione, migliorare la gestione del rischio di alluvione. Insomma, molto simile a quanto già detto dall’OMS.
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