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La storia del Bosco Verticale di Milano: un gioiello unico al mondo
Sin dal 2015 uno dei simboli di Milano, il Bosco Verticale è il risultato finale della riqualificazione che il Comune milanese ha svolto nell'area di Porta Nuova, nel nuovo Centro Direzionale di Milano. Pensato e progettato da Boeri Studio, il Bosco Verticale ha già ricevuto tantissimi premi internazionali per l'innovazione e la bellezza del progetto.
Seguendo il grande progetto di riforestazione metropolitana, il Bosco Verticale presenta più di 2.000 specie arboree, e in questi anni dalla sua inaugurazione ha già dato rifugio a tantissime specie di uccelli e farfalle.
Il Council on Tall Buildings and Urban Habitat lo ha inserito, nel 2019, nella lista dei "50 grattacieli più iconici del mondo degli ultimi 50 anni".
Il Bosco Verticale di Milano
Il Bosco Verticale, situato in zona Porta Nuova a Milano, è uno dei nuovi simboli del capoluogo lombardo. Le due torri sono state progettate dallo studio Boeri, e si inserisce in una volontà milanese di riqualificare la zona (ora Centro Direzionale di Milano) e aumentare la biodiversità vegetale e animale.
L'idea iniziale alla base del progetto
Leggendo "Un bosco verticale. Libretto di istruzioni per il prototipo di una città foresta", si capisce come l'idea è nata. Nel 2007, Boeri si trovava a Dubai e ha realizzato come ogni grattacielo fosse rivestito di vetro o ceramica, dando l'impressione di trovarsi in una "città mineraria". Questa è stata l'idea alla quale Boeri si è ribellato, iniziando a pensare alla costruzione di "due torri rivestite non di vetro, ma di foglie [...] di piante, di arbusti, [...] di alberi, [...] di vita".
Porta Nuova prima delle torri
In "La comunicazione nella filiera immobiliare. Fondamenti concettuali, principi gestionali e strumenti operativi" si parla della zona prima del Bosco Verticale. La zona, prima, era occupata dai binari della vecchia stazione ferroviaria, resa inutile dalla nascita della Stazione Centrale in era fascista. I binari furono poi arretrati (fino a formare l'odierna stazione di Garibaldi) e la zona lasciata al degrado per la mancanza di volontà comune di costruire qualcosa di collettivo.
La costruzione del Bosco Verticale
La costruzione dell'impianto iniziò nell'autunno 2009. Nel 2013 l'allora società che aveva l'appalto si tirò indietro a causa delle crisi economica, e venne prontamente sostituita da un'altra azienda, la Colombo Costruzioni, che riprese i lavori nello stesso anno, portandoli a compimento nel 2014.
Le caratteristiche di base del Bosco Verticale
Il Bosco Verticale, si legge nel sito ufficiale dello studio che ha progettato le strutture, "è formato da due torri alte 80 e 112 m, che ospitano nel complesso 800 alberi (480 alberi di prima e seconda grandezza, 300 dalle dimensioni più ridotte, 15.000 piante perenni e/o tappezzanti e 5.000 arbusti. Una vegetazione equivalente a quella di 30.000 mq di bosco e sottobosco, concentrata su 3.000 mq di superficie urbana".
Vari riconoscimenti internazionali
Il Council on Tall Buildings and Urban Habitat lo ha inserito nella lista dei "50 grattacieli più iconici del mondo degli ultimi 50 anni". Altri riconoscimenti sono stati l'International Highrise Award del Deutschen Architekturmuseums di Francoforte (2014) e il CTBUH Award come miglior edificio alto del mondo.
La potatura degli alberi
Incredibile come avviene la manutenzione delle piante. L'irrigazione è a goccia, utilizzando e riciclando le acque di scarico prodotte dai grattacieli. Un gruppo di potatori utilizzano, una volta l'anno, tecniche di alpinismo per calarsi dal tetto e verificare lo stato delle piante, la loro eventuale sostituzione e la potatura.